risorse intelligenti per la scuola
NEWSLETTER #7 – APRILE 2023
Abbiamo davanti a noi qualche ponte per staccare un po’ 😎 Ne approfittiamo per proporvi alcuni argomenti in apparenza contrastanti e che necessitano di una riflessione più calma. |
Possiamo sottrarci all’uso dei nuovi media? No, soprattutto se ci occupiamo di comunicazione e se parliamo con le nuove generazioni. Questo non vuol dire che questi media debbano essere abbracciati acriticamente o utilizzati senza una strategia che porti a valorizzare i contenuti che vogliamo veicolare. Ecco la selezione di approfondimenti del mese di aprile:
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Smartphone, social media: la salute mentale dei bambini è in pericolo?Se tra il 1994 e il 2010, la percentuale di adolescenti britannici che non si considerano simpatici era scesa leggermente (dal 6% al 4%), dal 2010 ad oggi è più che raddoppiata. Anche la percentuale di chi si considera un fallito, di chi si preoccupa molto e di chi è insoddisfatto della propria vita ha subito un forte incremento. Oltreoceano, il numero di studenti delle scuole superiori statunitensi che affermano che la loro vita è spesso priva di significato è salito alle stelle negli ultimi 12 anni. Anche in Francia, i tassi di depressione tra i 15 e i 24 anni sono quadruplicati nell’ultimo decennio. Smartphones and social media are destroying children’s mental health Questi sono alcuni dati riportati dal Financial Times (e segnalatoci da Matteo) che in questo articolo afferma come gli smartphone e i social media stiano distruggendo la salute mentale dei bambini. “Lo smartphone, non inteso come fotocamera, telefono o riproduttore musicale, andrebbe vietato fino ai 14/16 e poi usato sempre e solo dopo una adeguata formazione e settaggio del device” ci dice Matteo. “E la formazione andrebbe fatta anche ai genitori. Forse conoscere dati come questi potrebbe spingerli all’azione“. |
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Creare contenuti per la Gen Z: una sfida che possiamo vincereProgettare contenuti per le nuove generazioni è una grande sfida per chi si occupa di comunicazione e per chi comunica a scuola. Creating Content for the Gen Z Design Aesthetic In questo articolo Edoardo ha trovato diversi spunti interessanti su come progettare dei contenuti che siano attraenti per la Gen Z:
Seguite il consiglio di Edoardo: “A mio parere gli ultimi 3 punti sono quelli su cui riflettere maggiormente quando si crea un contenuto per le nuove generazioni: essere il più autentici possibile, fondare la comunicazione sui valori e creare esperienze che tengano conto allo stesso tempo dell’individualità e della personalizzazione da un lato e del desiderio di compartecipazione nel creare i contenuti dall’altro“. Siete d’accordo? |
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Creare una relazione con il prospect: idee per un follow up strategicoImmaginiamo di essere in periodo Open Day, e di sapere che un prospect ha dimostrato interesse verso la nostra realtà scolastica. Cosa facciamo? Di sicuro non ci fermiamo qui, ma dobbiamo pensare a come alimentare la sua curiosità, il suo interesse e il suo entusiasmo per portarlo poi definitivamente a scegliere noi. Consigli per l’Email Marketing Noi sottolineiamo spesso l’importanza del concetto di “follow up” (in gergo marketing), cioè dare seguito alla conversazione. Un modo per farlo è inviando alla persona interessata delle e-mail che contengano contenuti preziosi per facilitare la sua scelta. Facciamo qualche esempio:
“Non basta ottenere lead ma occorre creare una relazione per fargli comprendere le opportunità dietro il proprio corso di studi“. Ben detto, Andrea! |
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Dal Blog |
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Gli approfondimenti di Ilenia:👉 Come gestire aule difficiliGestire aule difficili è una delle maggiori preoccupazioni dei docenti: attività specifiche, app e sussidio dello psicologo possono aiutare nel risolvere il problema 👉 Come parla la Gen ZI social media diffondono velocemente slang e codici linguistici che premiano l’immagine e penalizzano il lessico, anche a scuola, dove il fenomeno va contrastato 👉 Ci sono differenze fra le aspettative degli universitari americani e italiani?Confronto fra sogni e motivazioni, nella fase di pianificazione della scelta universitaria, tra gli studenti statunitensi e quelli del nostro Paese |