Scuole pubbliche, private, paritarie, università, post diploma: in tutto il mondo della formazione c’è chi cerca di stare al passo coi tempi e chi, per un motivo o per l’altro, si rende conto di
essere rimasto indietro
.
“Ci capita spesso di analizzare siti web, revisionarli o riprogettarli” ci dice Edoardo. “In modo ricorrente ci troviamo difronte a siti obsoleti, ed è un grave problema.
Rimanere indietro significa perdere iscritti
e dare un cattivo servizio
ai propri utenti e prospects.
Le scuole devono sviluppare una
strategia a lungo termine
per la gestione del sito web, devono porsi il problema di come viene gestito il sito nel suo intero ciclo di vita”.
I siti web sono organismi in evoluzione:
-
bisogna costantemente dare priorità alla
fruibilità e alla funzionalità
del sito web per migliorare l’esperienza degli utenti;
-
è necessario assicurarsi che il sito web
supporti nel tempo gli obiettivi della scuola.
Qualcuno si deve prendere a carico queste responsabilità. Ma chi?
In questo articolo si indaga quale può essere la sostenibilità di un team web interno o esterno o di un mix tra le due soluzioni. Ogni scuola deve valutare cosa è meglio per la propria realtà.
Leggi:
The cost of higher ed web teams – Bravery
🖊️ Poi qualcuno deve scrivere i testi…
Edoardo riprende l’argomento anche da un altro punto di vista: “
in tutti i progetti di redesign e nei site audit che abbiamo fatto quest’anno, la questione dei contenuti e dell’impaginazione degli stessi sul web è sempre stata centrale e ricorsiva: le persone leggono o non leggono? Quanto testo è la quantità giusta?”
Ma è proprio vero che su schermo non leggiamo?
L’articolo riassume i concetti fondamentali che tutti dovremmo tenere a mente quando parliamo di questi argomenti:
-
il cervello non è nato per leggere,
ma la sua plasticità ci ha donato questa incredibile abilità;
-
leggere è faticoso
e noi siamo progettati per non sprecare energia;
-
sul web (ma anche sulla carta) pratichiamo quello che la neurologa Marianne Wolf ha battezzato lo skimming – letteralmente “scrematura” –
scorriamo velocemente il testo
alla ricerca di titoli, parole chiave o altri elementi capaci di suggerire il senso generale del contenuto;
-
le persone sul web leggono parola per parola solo
quando sono realmente interessate al contenuto
.
“È divertente notare come, quando si legge un libro, ci si senta un po’ in colpa a saltare le righe […] nessuno però si sente in colpa saltellando da un testo all’altro di un sito web, perché la pagina web è sentita come un sistema non lineare, da navigare e non da leggere” continua Giulia citando l’articolo di
Medium, Che vuol dire progettare contenuti?
.
Progettare contenuti è una faccenda difficile. Non c’è una formula.
C’è, però, un approccio che può essere d’aiuto. Progettare contenuti non ha a che fare soltanto con le parole: progettare contenuti vuol dire progettare testi ovvero ambienti informativi che riescono a trasmetterci un messaggio. E lo riescono a fare solo se parole, immagini, spazi, supporti fisici o virtuali in cui sono inseriti stanno insieme e insieme portano significato.
🧗♀️ Un sito deve anche posizionarsi bene
Piccolo ripasso: il posizionamento è ciò che permette al tuo sito di essere trovato da chi non ti conosce ancora, uno studente o un genitore interessato ai tuoi servizi. Spesso, infatti, le persone non cercano direttamente il nome della tua scuola o della tua realtà. Digitano su Google o altri motori di ricerca domande o parole chiave come: “migliori scuole superiori a Roma”, “asilo bilingue a Milano”, “corsi di recupero per studenti”. Se il tuo sito non compare tra i primi risultati, se non è
posizionato
, è come se non esistesse.
Per questo motivo,
devi assicurarti che il tuo sito sia ottimizzato per comparire
quando qualcuno cerca servizi o informazioni legate alla tua scuola.
Questo exursus è per comprendere meglio l’affondo di Matteo, che riporta una ricerca che ha analizzato i segnali di
ranking on-page
(ovvero
ciò che puoi fare direttamente sul tuo sito per renderlo più facile da trovare e più utile
per i visitatori):
Cosa puoi fare per migliorare il posizionamento del tuo sito:
-
migliorare la
copertura degli argomenti e la completezza
dei contenuti;
-
migliorare la velocità dei siti e la UX
perché Google considera la velocità della pagina web e i Core Web Vitals come componenti chiave dell’esperienza utente;
-
più il
sito
è
grande
, maggiori sono le possibilità di posizionarsi meglio;
-
distinguere le query su cui ci si vuole posizionare a seconda dell’intento di ricerca: navigazionale, informazionale, commerciale, transazionale e locale. Per quelle di intento informazionale occorre
produrre contenuti maggiormente ottimizzati per la SEO.
Fonte:
260k Search Results Analyzed: Here’s How Google Evaluates Your Content [Data Study]
Ti scoppia la testa? Ti capiamo, è normale! Creare, progettare e aggiornare un sito web scolastico è complesso.
Richiede tempo e conoscenze che spesso mancano all’interno di una realtà formativa.
Se devi approcciarti al sito web ma sei a digiuno all’argomento
questo Glossario ti aiuterà
: è uno strumento che ti aiuterà a padroneggiare i concetti base e ti permetterà di avere un vocabolario utile a comunicare con professionisti e colleghi.
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