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risorse intelligenti per la scuola
NEWSLETTER #29 – Febbraio 2025
In questa puntata prendiamo le misure tra tecniche di scrittura e consapevolezza dei contenuti.
Dalla scrittura professionale alla progettazione dei contenuti, dalla verifica dell’autenticità all’evoluzione della moderazione sui social: ognuno di questi temi ci ricorda quanto sia essenziale una comunicazione efficace, consapevole e strategica.
- 📝 Scrivere bene serve (ma continuiamo a ignorarlo)
- 🔍 Contenuti, autenticità e fact-checking: moderazione o caos?
- 🎮 Un gioco educativo per capire le sfide della moderazione dei contenuti
- 🚦 Non sai decidere? Ti manca il coraggio
📝 Scrivere bene serve (ma continuiamo a ignorarlo)
📌 Segnalato da Giulia
La scuola prepara davvero gli studenti alle competenze di cui avranno bisogno nel mondo del lavoro? Luisa Carrada, nel suo intervento per il Learning More Festival dice che, sebbene scrivere bene sia una competenza essenziale nel mondo del lavoro, spesso viene trascurata. Lo dimostra il fatto che molte aziende offrono corsi di scrittura ai propri dipendenti, perché le competenze acquisite a scuola (e magari poco praticate all’università) non sono più sufficienti.
📰 Scrivere a scuola (col senno della business writer)
Il punto è chiaro: non si tratta di dire che la scuola non insegna a scrivere, ma che il tipo di scrittura richiesta oggi è cambiato. Allenare questa capacità fin dai banchi di scuola aiuterebbe ragazzi e ragazze a muoversi meglio non solo nel lavoro, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Inoltre spesso si pensa che progettare contenuti significhi solo scrivere testi. In realtà, significa creare un vero e proprio tessuto comunicativo che tiene insieme parole, immagini, spazi e supporti digitali o fisici.
📰 Che vuol dire progettare contenuti?
Non solo leggiamo, ma spesso interagiamo con i contenuti: un sito web, un cartello stradale, un’audioguida o le istruzioni di lavaggio di un vestito funzionano solo se immagini, parole e spazi creano un unico messaggio.
🔍 Contenuti, autenticità e fact-checking: moderazione o caos?📌 Segnalato da Edoardo e Giulia In un’epoca in cui la disinformazione corre veloce, come possiamo verificare l’accuratezza e l’autenticità di immagini, video e testi che ci vengono presentati? Vediamo come due aziende molto diverse tra loro si stanno muovendo:
Questo il pensiero di Federico Faloppa (leggi: Le nuove policy di Meta: perché non possiamo non preoccuparci): “moderare contenuti online è complesso e oneroso, e le strategie adottate finora non hanno dimostrato di essere prive di difetti o risolutive. Ma rinunciare completamente alla moderazione a favore delle “community notes” non è, secondo noi, la risposta. Tanto più in un contesto in cui nuove forme di hate speech, radicalizzazione, e normalizzazione del discorso razzista e omolesbobitransfobico stanno rapidamente prendendo piede proprio perché non monitorate e moderate”.
🎮 Un gioco educativo per capire le sfide della moderazione dei contenuti📌 Segnalato da Edoardo Trustandsafety.fun è un gioco che può essere uno spunto concreto per la classe: permette agli studenti di confrontarsi con le complessità della gestione dell’informazione oggi, tra libertà di espressione, censura ed etica. Creato dall’Atlantic Council’s Task Force for a Trustworthy Future Web, simula le sfide di un team Trust and Safety: moderare contenuti d’odio, rispondere a richieste delle forze dell’ordine, gestire crisi geopolitiche e pressioni aziendali, cercando di bilanciare regole, sostenibilità economica e qualità del dibattito pubblico. Un’esperienza utile e coinvolgente, da provare in classe o per curiosità personale.
🚦 Non sai decidere? Ti manca il coraggio📌 Segnalato da Andrea C. Ogni giorno prendiamo più di 35.000 decisioni e, che ne siamo consapevoli o meno, ognuna di esse determina il nostro presente e futuro. Anche come docenti, si compiono innumerevoli scelte che hanno un impatto trasformativo nella vita degli studenti. Questo video ci posta a riflettere su cosa succede nel momento della scelta, non per dirti quali decisioni sono giuste o sbagliate, ma per aiutarci a guardare quel momento in faccia, a capirlo e, magari, affrontarlo con un po’ più di coraggio. |
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