INSIEMI #26 | Novembre 2024


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risorse intelligenti per la scuola

NEWSLETTER #26 – Novembre 2024

 

Queste mese vorremmo tornare a riflettere sul tema delle tecnologie in classe. Lo facciamo parlando di:

  • 5 falsi miti su cui riflettere 🤦
  • hard skills umanistiche, sempre più rare 📖
  • tecniche per potenziare la concentrazione 👁️
  • multitasking: si o no? No. 🤹

 

🤦 5 miti da sfatare in ambito EdTech

 

Non educare i nostri studenti alla moderna tecnologia digitale sarebbe negligente. Ma ci sono alcuni miti da sfatare, cinque, secondo Amy Tyson (ex terapista infantile e adolescenziale) scoperti durante gli studi di una ricerca durata 6 anni sull’uso dei device a scuola:

  • La tecnologia come panacea: non è sufficiente introdurre dispositivi per migliorare l’apprendimento. Occorre un contesto didattico adeguato.
  • Personalizzazione automatizzata: l’apprendimento adattivo non sostituisce il ruolo essenziale dell’interazione umana.
  • Motivazione digitale: gli strumenti tecnologici possono spesso distrarre gli studenti anziché stimolarli.
  • Autonomia: non tutti gli studenti sono in grado di gestire efficacemente l’apprendimento autonomo con i dispositivi.
  • Equità digitale: l’accesso alla tecnologia non elimina le disuguaglianze, spesso le accentua.

Leggi: The False Promise of Device-Based Education

In Italia, da quest’anno l’uso dello smartphone è vietato per gli alunni dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado (si possono usare nel caso sia previsto dal Piano Didattico Personalizzato o dal Piano Educativo Individualizzato), mentre potrà continuare ad essere utilizzato per i cicli superiori.

Questo articolo stimola una riflessione critica per chi lavora nell’istruzione e nel marketing, spingendo a riconsiderare l’efficacia reale dell’EdTech e promuovendo un approccio più bilanciato” commenta Matteo, che ci ha proposto l’approfondimento.

La vera sfida, a questo punto, sarà come e quando incorporarli in modo che davvero migliorino l’apprendimento proteggendo al contempo gli studenti da risultati negativi poichè, per ora, i dati internazionali mostrano che i paesi con un maggiore utilizzo della tecnologia digitale nelle aule tendono ad avere risultati peggiori.

 

📖 Dove vanno a finire le hard skills umanistiche?

 

Si parla spesso di digitale come hard skill tecnologica, e di soft skills come competenze indispensabili da sviluppare e allenare.
C’è una cosa di cui però non si parla mai. Le hard skills umanistiche. Non parliamo di sviluppo del pensiero critico, capacità interpersonali, creatività eccetera (queste sono soft skills). Ma si intende, ad esempio, la capacità della lettura e comprensione di un testo complesso, che pare sia una capacità sempre più rara.

Edoardo ha trovato un articolo che parla della crisi della lettura tra gli studenti universitari della Columbia: “Emerge che molti studenti non riescono più a gestire la lettura di testi lunghi e complessi. Se anche nei corsi di letteratura delle università di élite, gli studenti non hanno la capacità di concentrazione e la volontà di leggere libri interi, compresi i classici, qual è la prospettiva per la cultura umanistica e letteraria? E, più in generale, la cultura dell’umanità, che si è basata per millenni sul testo scritto, è di fronte all’ennesimo cambio epocale dei nostri tempi?”.

 

Leggi: The Elite College Students Who Can’t Read Books

 

👁️ Non sappiamo più concentrarci (ma possiamo allenarci)

 

E di concentrazione parla anche Andrea Muzii: “una delle abilità più ricercate oggi è la concentrazione. Ma c’è un problema: è anche una di quelle meno sviluppate, che viene sempre di più colpita e indebolita, soprattutto al giorno d’oggi dove siamo bombardati di continuo da distrazioni, novità, opportunità”.

Muzii è uno dei campioni del mondo di memoria e in un TEDx ha proposto 5 strategie pratiche per allenarla:

  1. Se cambi l’ordine delle attività il risultato cambia: è meglio fare le attività più difficili e importanti all’inizio della giornata (o all’inizio della sessione lavorativa) perché è quando riusciamo a concentrarci meglio.
  2. Non siamo un interruttore della luce: la concentrazione ha bisogno di lunghi periodi ininterrotti.
  3. Meno tempo uguale più tempo: per produrre di più non serve necessariamente lavorare di più. A volte, ridurre il tempo disponibile per le attività stimola la selezione e ottimizza la produttività.
  4. Spegni la radio: abbiamo anche perso la capacità di non fare nulla, di accettare il silenzio. Sperimentate momenti di nulla durante la giornata: prova a spegnere la radio in macchina o a non ascoltare la musica mentre fai sport. Esplora le sensazioni.
  5. Tratta la mente come un muscolo: dedicati ad un’attività mentalmente difficile (completa il cubo di rubik, prova a memorizzare qualcosa, gira la manopola dell’acqua calda sul freddo sotto la doccia) e porterai la tua mente oltre un po’ oltre il limite. La rinforzerai.

In un’epoca dove le distrazioni sono innumerevoli, questo intervento ci ricorda l’importanza di coltivare la nostra attenzione e di aiutare gli studenti a fare altrettanto” commenta il nostro Andrea, che ha scovato il video. “Sono convinto che promuovere l’arte della concentrazione e della memoria sia un modo per potenziare le capacità cognitive dei ragazzi, favorire un ambiente di apprendimento più produttivo e consapevole, e contribuire alla crescita degli educatori”.

Guarda il video: L’arte perduta della concentrazione – The lost art of concentration | Andrea Muzii | TEDxLakeComo

 

🤹 No, il multitasking non esiste

 

Ci stiamo avvicinando alla fine dell’anno, un periodo impegnativo per molti. Ci sentiremo sopraffatti ma anche produttivi, soddisfatti della nostra capacità di destreggiarsi tra così tante cose. Ma vorremmo ricordarti che, secondo la scienza, il multitasking è un falso mito.

Ho notato che ultimamente il concetto di multitasking viene citato molto spesso, soprattutto in ottica positiva” ci racconta Andrea. “Ad esempio, durante gli ultimi 3 open day che ho seguito per lavoro, tutti hanno parlato di multitasking indicandola come skill fondamentale, importantissima per formare i ragazzi oggi. Ho voluto approfondire, e ho scoperto che è un falso mito”.

Abbiamo un cervello con miliardi di neuroni e molte trilioni di connessioni, ma sembra che l’essere umano non sia capace di fare più cose contemporaneamente. Il nostro cervello, in realtà, sceglie (e può farlo di continuo) quali informazioni elaborare.

Ci sono 2 semplici abitudini che spesso dimentichiamo, che possono farci diventare molto più produttivi:

  • Sforzati di svolgere le attività una alla volta e il più a lungo possibile e quando l’attenzione inizia a diminuire puoi passare a una nuova attività. Prenditi un momento per lasciare una nota su dove ti trovavi con la prima attività.
  • Sappi quando “chiudere la porta del tuo ufficio”. Questo era quello che si faceva ai vecchi tempi. Oggi, se vuoi essere più efficente e creativo, fai la stessa cosa con i dispositivi elettronici che potrebbero deviare la tua attenzione: mettili in modalità “non disturbare” o riponili lontano da te.

Leggi: You Can’t Multitask, So Stop Trying

 

Dal BLOG di Education Marketing Italia

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Gli articoli che questo mese abbiamo scritto per te:

👉 Allenare menti e cuori: il potere del coaching per crescere i giovani

Valentina: “Per crescere efficacemente i giovani, serve un’alleanza tra educatori e genitori, basata sul coaching e sul lavoro di squadra“.

 

👉 Digital Advertising per promuovere gli Open Day

Edoardo: “Come promuovere gli Open Day con la pubblicità online: una panoramica delle possibilità e delle piattaforme di digital advertising“.

 

👉 Metodi Alternativi di Valutazione: un approccio innovativo alla misurazione delle competenze

Ilenia: “Anche nelle scuole italiane sono stati introdotti metodi alternativi al giudizio numerico per valutare gli alunni, nella convinzione che offrano una prospettiva dinamica favorevole all’ingresso nel mondo del lavoro”.

👉 Aumentare gli iscritti di una scuola: strategie di marketing e comunicazione

Valeria: “Strategie efficaci per attrarre nuovi iscritti: una panoramica degli strumenti per valorizzare la tua scuola, migliorare la visibilità e comunicare il suo valore unico”.

👉 Registro elettronico in classe: facciamo il punto a dieci anni dall’introduzione

Ilenia: “Dopo un decennio di utilizzo del registro elettronico, quali vantaggi ha portato e cosa dicono gli specialisti sui possibili rischi per gli alunni?

 

Cartoline da Rossena

Ci siamo riuniti in un borgo emiliano, per un weekend dedicato a noi, per rafforzare il nostro team e definire la visione di noi stessi nel prossimo futuro. Abbiamo sintetizzato i concetti chiave che riteniamo utili per farci evolvere come azienda, ci siamo confrontati su come questi concetti chiave interagiscano tra loro, reinserendo infine all’interno del nostro landscape le nostre rappresentazioni complete.

Poi abbiamo anche cucinato, mangiato, visitato castelli medievali e riso tanto! 😁

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