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risorse intelligenti per la scuola
NEWSLETTER #22 – Luglio 2024
Se ti sta a cuore la salute dei giovani, devi trovare 5 minuti per leggere! ❤️🩹
- 📵 Abuso di smartphone e social network: un’epidemia invisibile che grava sulla salute mentale dei ragazzi
- 🎤 7 interviste ad alcuni leader della Gen Z che si stanno attivando per contrastare il fenomeno
- 🤳 Sharenting: non tutti i genitori sono consapevoli dei rischi di condividere le foto dei figli (ma c’è una nuova proposta di legge)
Speriamo di trovarti fuori dal vortice degli impegni lavorativi quotidiani (e magari anche già in vacanza) 🩴🩴
Trova una posizione comoda e prenditi un po’ di tempo. Te lo assicuriamo: non sarà sprecato.
I giovani ci stanno chiedendo aiuto.
C’è chi critica questi allarmismi sostenendo che si stia fomentando un panico infondato, simile a ciò che era successo anche con l’avvento della radio, della televisione, dei fumetti e dei videogiochi violenti. È comprensibile essere portati a pensarlo ma, se si approfondisce, si scopre che la tesi non regge: le prove dimostrano che ora è davvero diverso.
Oltre i dati eloquenti, per la prima volta è la stessa Gen Z (la generazione principalmente interessata) a percepire il problema e chiedere esplicitamente aiuto. Infatti, molti di questi giovani si stanno attivando per contrastare il fenomeno, che loro stessi giudicano nocivo!
“Preferiresti vivere in un mondo senza Instagram (o TikTok)? Il 58% degli studenti ha risposto di sì”. Fonte: When Product Markets Become Collective Traps: The Case of Social Media – The Univeristy of Chicago
Lo spiega bene questo articolo in cui si ritrovano anche 7 interviste ad alcuni leader della Gen Z: The Youth Rebellion Is Growing.
…Cosa possiamo fare? Agire!
L’abuso di smartphone e social network è un tema diventato urgente per molte famiglie tanto che, in diverse parti del mondo, gruppi di genitori hanno cominciato ad unirsi per trovare la solidarietà e la forza per cercare insieme di cambiare alcune abitudini ormai insite nella società.
C’è un movimento di genitori britannici nato nel febbraio 2024 e diventato virale in pochi giorni che chiede urgenti ripensamenti (formali e informali) sull’uso degli smartphone, in particolare per i ragazzi sotto i 14 anni. Il movimento è organizzato in gruppi territoriali che si stanno espandendo (anche in Italia): solo la collaborazione e la sensibilizzazione del più ampio numero di persone può portare a un cambiamento sociale di grande portata.
Due guide per le scuole
L’associazione propone anche due guide per la scuola: una per la scuola primaria, e una per la scuola secondaria. Le trovate qui: Smartphone Free Schools Guides.
Per ora il materiale è solo in lingua inglese.
Education Marketing Italia ha deciso di far parte dei volontari: ha portato il movimento in Italia e per ora, insieme ad altri volontari, sta aiutando l’associazione organizzando la traduzione e la divulgazione dei materiali.
Nelle prossime settimane avremo importanti aggiornamenti!
Intanto, segui il movimento su Instagram: SmartphoneFreeChildhood
“È un tema che ci sta a cuore e collaboriamo con esperti di questo tema e diverse associazioni: possiamo aiutarti ad organizzare qualcosa nella tua scuola. Scrivimi: posso raccontarti meglio le azioni concrete che molte scuole hanno già messo in atto e aiutarti a realizzarle anche nella tua scuola“.
Matteo Favini, Head of marketing
matteo@educationmarketing.it
Arginare lo Sharenting
E poi c’è un altro fenomeno: lo sharenting, ovvero l’esposizione dei minori su internet da parte dei genitori.
Da un lato, c’è un bisogno urgente di educare i più giovani all’uso delle tecnologie perché sono i soggetti più vulnerabili. Dall’alto, è evidente che questi stessi giovani abbiano bisogno di modelli virtuosi da seguire (dai genitori e famigliari, agli insegnanti, educatori, allenatori e figure di riferimento varie).
Tra le cattive abitudini nell’uso critico dei social network degli adulti c’è appunto lo sharenting. È un tema che passa ancora abbastanza in sordina a livello mediatico, ma rincuora sapere che a marzo è stata depositata alla Camera la prima proposta di legge italiana che punta ad una regolamentazione.
La proposta di legge (“Disposizioni in materia di diritto all’immagine dei minorenni”) ha lo scopo di proteggere l’autodeterminazione personale che viene violata quando un bambino è esposto sul web senza la sua autorizzazione e consapevolezza e anche di arginare il business dietro lo sharenting (i contenuti con i bambini attraggono, e per questo vengono usati anche a fini commerciali).
Chi sta osservando e studiando questo fenomeno afferma che i ragazzi e le ragazze che adesso iniziano ad avere 14-15 anni testimoniano come si sentano profondamente a disagio dai contenuti pubblicati dai loro genitori.
Per approfondire: Condividere le foto dei figli sui social: dubbi e criticità dello “sharenting”
Non tutti i genitori sono consapevoli dei rischi legati alla condivisione online di immagini e dettagli sui propri figli. La diffusa pratica di condividere foto e video sui social ha portato alla normalizzazione di questo comportamento, senza considerare le implicazioni sociali.
Speriamo che la proposta di legge possa diventare concreta e che accenda maggiormente i riflettori sul tema.
È un primo un piccolo passo per un tema molto importante!
Gli articoli che questo mese abbiamo scritto per te: